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La Piramide Alimentare: differenze fra vecchia e nuova

Per piramide alimentare intendiamo una indicazione grafica che evidenzia in basso quei cibi che andrebbero consumati quotidianamente e via via, salendo, quelli che si dovrebbero consumare sporadicamente, per seguire così una alimentazione sana.

La piramide alimentare è stata costruita dal Dipartimento dell’agricoltura degli Stati Uniti per cercare di arginare il problema dell’obesità, che negli Stati Uniti è molto diffuso e le cui conseguenze sono la causa di morte più diffusa tra gli abitanti dell’America del Nord.

Per noi che siamo legati a tradizioni gastronomiche mediterranee la piramide alimentare non è altro che la riedizione in vesti scientifiche di quella che noi abbiamo sempre chiamato dieta mediterranea. In realtà potremmo definire oggi la piramide alimentare come una immagine grafica a carattere informativo. Essa evidenzia nel lato più in basso tutti gli alimenti (ed anche i modi comportamentali da un punto di vista nutrizionale) da assumere (cibi) o da mettere in pratica (comportamenti alimentari) con maggiore frequenza, quotidianamente, ed al vertice, in alto, quelli da assumere (cibi) o da mettere in atto (comportamenti), molto meno spesso.

Una sorta di “vangelo” nutrizionale corrispondente alla dieta mediterranea. La piramide alimentare può venir sintetizzata in questa maniera:

  • I grassi vegetali ed i cereali devono venir assunti ad ogni pasto;
  • La frutta e la verdura vanno consumate in quantità pari a 2 o 3 porzioni quotidianamente;
  • Le diete sane prevedono sempre l’integrazione quotidiana di qualche piccola porzione di legumi ed anche di frutta secca, nel dettaglio, un minimo di una volta al giorno fino ad un massimo di tre;
  • Le uova, le carni bianche ed il pesce, nonché i formaggi con grande contenuto in calcio, occorre vengano assunti tre volte nella settimana;
  • I cereali raffinati, il burro, le patate e le carni rosse devono venire consumate moderatamente.

Così facendo si tiene in considerazione l’indice glicemico dei pasti piuttosto che le calorie che questi ci fanno introdurre, e cioè la velocità con la quale mezzo etto di un determinato cibo causano aumenti di glucosio nel sangue. Ovviamente si cerca di privilegiare quei cibi con indice glicemico più basso. Si noti anche che alla base di della piramide alimentare, si evidenzia la necessità quotidiana di svolgere attività fisiche e del rispetto di un corretto apporto di liquidi, che non deve mai scendere sotto il livello di un litro e mezzo di acqua tutti i giorni, ma che in modo ottimale potrebbe attestarsi sui due litri al giorno o poco più.

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Quali sono le differenze fra la vecchia piramide alimentare e la nuova: cosa cambia in definitiva.

Pur essendo sempre stato considerato un regime alimentare corretto, salutare e completo, la dieta mediterranea è stata sovente sottoposta a rivisitazioni in funzione di nuovi modelli in linea con l’evoluzione delle abitudini alimentari che cambiano con il passare degli anni ed anche dei più recenti studi in tema di dieta ed alimentazione.

I temi più spesso sottoposti a ripensamenti e rivisitazioni, hanno riguardato il ruolo dei grassi nella piramide alimentare e nella nostra dieta. Nella piramide precedente i grassi occupavano le posizioni verso l’apice (abitudini alimentare da frequentare molto poco).

Invece studi più recenti hanno determinato che solo i grassi saturi (e per lo più derivati da animali) occupavano correttamente le posizioni più “alte” nella piramide alimentare, perché i grassi di origine vegetale sarebbero dovuti stare più propriamente nei pressi della base piramidale, consentendone un’assunzione anche quotidiana.

Anche la distinzione (piuttosto classica) tra i carboidrati complessi e quelli semplici è stata rivisitata perché non ritenuta più idonea per delle scelte alimentari sane ed equilibrate. Non tutti i carboidrati hanno infatti la stessa valenza nutrizionale. Quelli complessi (ad esempio il riso, la pasta ed il pane), che una volta erano collocati perennemente verso la base della piramide, secondo la nuova piramide alimentare oggi dovrebbero occupare ruoli al vertice. Secondo gli schemi nutrizionali la differenza tra questi due gruppi alimentari la si deve tutta alla loro diversa attitudine a rilasciare glucidi nel sangue (il famoso indice glicemico).

Alla luce di tali nozioni, scienziati e studiosi di temi nutrizionali, confrontandosi, hanno realizzato così la nuova piramide alimentare con la rivisitazione della nostra dieta mediterranea alla luce delle più recenti scoperte in tema di dieta sana, corretta ed equilibrata, in poche parole più salutare per il nostro organismo.

I benefici di una dieta mediterranea secondo la nuova visione sono i seguenti:

  • Basse incidenze di cardiopatie coronariche, di tumori al colon e di neoplasie mammarie;
  • Diminuzione del colesterolo totale e, soprattutto, del colesterolo LDL (quello considerato “cattivo”);
  • Molto minore incidenza del problema della obesità;
  • Molto minore incidenza di diabete, arteriosclerosi, infarti del miocardio, pressione alta e malattie a carico dell’apparato digerente;

La nuova piramide alimentare mette così in evidenza l’importanza di stili di vita sani ed il rispetto della propria tradizione culturale. I punti salienti sono tre:

  1. Una tavola caratterizzata dalla convivialità (anche nello scegliere gli alimenti): cucinare deve rivelarsi una attività importante, e deve essere divertente e rilassante;
  2. Prodotti locali e tipici, eco-friendness, biodiversità e stagionalità: scegliere alimenti freschi, cibi di stagione, poco o niente trasformati, assicura a noi il massimo apporto di sostanze e nutrienti sani per la nostra alimentazione, ed anche il rispetto per l’ambiente;
  3. L’attività fisica è di fondamentale importanza

La nuova piramide alimentare prevede:

  • Tanti vegetali e poca carne;
  • Più cibi a basso indice glicemico (cereali integrali) e meno cereali raffinati e derivati;
  • Utilizzare maggiormente i grassi “buoni” (frutta secca oleosa con guscio, come pinoli, mandorle e noci, pesce, olio d’oliva extravergine);
  • Meno intingoli complessi e più uso di erbe aromatiche e aromi;
  • Un buon alternarsi di fame e sazietà: meglio preferire tanti pasti semplici e piccoli nell’arco delle ventiquattro ore;
  • Una discreta variazione dei cibi nell’arco della settimana;
  • Almeno un litro e mezzo se non due di acqua al giorno: bisogna bere sovente e a piccole dosi limitando o eliminando le bevande dolci e gassate;
  • Pochi dolci a tavola (potendosi concedere non più di un paio di porzioni piccole alla settimana di dolciumi semplici e non elaborati).

 

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